Eric Woolfson's POE: Analisi Testuale
a cura di Alessandro Cospite


Potrebbe inizialmente sembrare strano che L'Eroe di un ragazzino possa essere Edgar Allan Poe, invece di un qualsiasi 'super' fumettistico. Poe il poeta e scrittore dell'800, inventore di stili narrativi che spaziano dal Giallo all'Horror al Fantasy, si presenta quasi sempre in prima persona. È protagonista delle sue stesse avventure, oppure narratore palesato. È la guida di un mondo fatto di ombre, costruito su sogni a occhi semiaperti – o meglio incubi – della sua esistenza, delle droghe, e dell'alcool. La dipendenza dalle droghe nel caso di Edgar ha origine nei primissimi anni di vita per colpa di una bàlia irresponsabile (papaverina e/o pesanti tranquillanti sonniferi simili) … in condizioni, quindi, di impossibile ribellione. Strappategli via dalla tisi le donne da lui più amate, prima la madre e poi la sposa, Edgar ha avuto una vita che potremmo semplicemente definire infelice. Se si può parlare di destino 'avverso' e 'incontrastabile', a Edgar Allan Poe bisogna almeno riconoscere il merito di averlo affrontato con tutte le sue forze e le sue capacità.
Con quale risultato ? … L'immortalità ... Non una vita terrena infinita, ovviamente – che Poe non avrebbe voluto, considerando il conseguente ricordare all'infinito le proprie ferite dell'anima – bensì l'imperitura presenza del suo genio letterario – in un posto di assoluto rilievo – nelle antologie di tutto il mondo e nei cuori di milioni di lettori. E di questo almeno può ringraziare la fortuna, che gli ha permesso di essere conosciuto e Mai Più dimenticato dal mondo intero attraverso un estimatore importantissimo: il poeta Charles Baudelaire. Il cuore di Poe, che non era destinato a battere a lungo in sincrono con persone dei suoi giorni terreni, ha fatto risuonare l'eco dei propri battiti fino a noi, proprio come il cuore sotto le assi del pavimento nel racconto "Il Cuore Rivelatore". La morte ha stretto in una trappola Edgar sempre più, fino all'ultimo, ma alla fine egli l'ha battuta.


Eric Woolfson, songwriter dalla seconda metà del 900, non lo ha mai nascosto: Edgar Allan Poe è il suo eroe dell'infanzia e anche del seguito. E ovviamente, non appena ha la possibilità di scrivere un intero concept, Eric non ha troppi dubbi su Chi scriverlo. Ma ciò che di Edgar è più conosciuto è il suo genio letterario, i racconti e le poesie; la biografia è quasi sempre solo una 'convenzionale' seppur dettagliata nota allegata alle sue opere, perfino nell'album "Tales Of Mystery And Imagination – Edgar Allan Poe", editato sotto il nome di The Alan Parsons Project. Quell'album comunque provava (e riusciva) a dare la luce a un Nuovo Stile musicale (parallelamente ai nuovi stili letterari di Poe). Per celebrare degnamente Poe ci voleva Di Più e, come vedremo, oltre al desiderio di editare presto un seguito di Tales – desiderio rimasto inespresso per 27 anni – in Tales del 1976 c'era già l'eco della volontà di Eric Woolfson di far rivivere al pubblico in formato musicale non solo il genio letterario ma anche la travagliata vita di Poe, 'radice' della di lui opera.
"Eric Woolfson's Poe – More Tales Of Mystery And Imagination", uscito nella seconda metà del 2003 nella veste di Musical e in quella di Concept Album, è il perfetto tributo a Edgar.

Certo anche questo 'secondo tributo' non è esente da 'problemi', dovuti sopra ogni altra cosa alla natura molteplice dell'opera, sia Musical che Album in Studio. Dallo scioglimento del Project, Eric Woolfson non aveva più editato Album in Studio, e i suoi Musical degli anni 90 avevano attinto non solamente dalle tematiche degli album del Project ma perfino dagli stessi singoli brani di quegli album, ricevendo ovviamente più di una critica. All'annuncio di Eric dell'inizio dei lavori per un Musical dal titolo "Poe", la totalità dei fan ha tremato pensando a una Alternate Version di "Tales". Eric non poteva farci sorpresa più gradita nel far crollare le nostre convinzioni a mo' delle pareti del racconto "Il Crollo Della Casa degli Usher" ! "Poe" è un'opera nuova, fresca e potente, tanto quanto è nuova, fresca e potente la voce scelta per la maggior parte delle canzoni: la voce di Steve Balsamo, pupillo 'rubato' a Lloyd Webber – il FacTotum dei musical. Lo spirito di Edgar Allan Poe passa attraverso Eric per incarnarsi in Steve. Steve con Eric è un po' come Cristiano che decanta Rossana con le parole di Cyranò De Bergerac. Ad un attento (e ispirato) ascolto, in attesa di un futuro Cast Disc e/o del DVD contenente il Musical in costume, l'Album in studio è più che sufficiente per apprezzare l'opera. Lo stile compositivo dei brani di "POE" è molto diverso da quello dei Musical precedenti di Eric. Infatti uno dei punti di forza del musical è che quasi non sembra un musical – fatta eccezione per un paio di tracce – ma sembra o meglio È un'Opera Rock Concettuale Narrativa … dove ovviamente i testi hanno un rilievo incalcolabile.

È impossibile nell'analizzare i testi di "EW's Poe" evitare di citare certe congruenze con i testi degli album dell'Alan Parsons Project, e soprattutto è impossibile evitare di citare le connessioni con la 'famosa' teoria del Concept Unitario (secondo la quale i testi di Eric Woolfson fanno parte di un Concept più grande di quello di ogni singolo album) – il quale, tra le varie interpretazioni, include anche la possibilità che la discografia del Project sia un'enorme Opera centrata su Poe stesso – considerando oltretutto che l'album "Poe" è il primo album di Woolfson tutto inedito dal 1990 ad oggi. Comunque si cercherà di identificare velocemente semplici ricorrenze stilistiche testuali di Eric, da segnalare per completezza, e di sottolineare e analizzare invece le attinenze più congruenti.
Prima di (ri)gettarsi nel turbinoso gorgo d'acqua dell'Opera Rock Concettuale "POE", mi rimane solo da (riba)dire che mi considero un vero PRIVILEGIATO per aver assistito alla Musical Version di "EW's POE", e spero sinceramente che – oltre al DVD di sperabile prossima pubblicazione – l'ascoltare l'Album dopo la lettura di questa analisi possa aiutare a provare la mia stessa emozione nel sapere di avere il lusso di far parte di coloro che conoscono un'Opera di forte valore Stilistico e Sentimentale. Anche se al momento della stesura di questo scritto l'album non è ancora reperibile in Italia, esso può essere comunque comprato dall'estero. L'augurio è che il CD sia presto disponibile con facilità nei negozi di tutto il mondo, così come un degno DVD, e che – questa è senza dubbio la più grande speranza – il Musical faccia uguale giro nei teatri più prestigiosi del pianeta. Concludo ricordando che anche se il CD ha iniziato la sua diffusione con qualche mese d'anticipo rispetto alla Premiere del Musical, è evidente la struttura 'a Musical' di base dell'opera "POE" in sé, che in questa analisi così come in quella musicale ha sempre la prevalenza. Il Musical "POE" è forse il miglior lavoro mai scritto e realizzato da Eric Woolfson … l'Album in Studio omonimo è sicuramente uno dei più appassionati.



01 ANGEL OF THE ODD (L'ANGELO DEL BIZZARRO)

Il brano d'apertura è strumentale, una intro per il brano n.02.
Prende il titolo da una storia che Eric nelle note di copertina del CD definisce << tra le più argute di Poe >>.
È un epiteto creato da Poe per uno dei propri personaggi che forse Eric decide di usare per Poe stesso: L'Angelo Del Bizzarro.
Nel racconto Edgar (o meglio il narratore senza nome) è tormentato da questo inquietante 'Angelo del Bizzarro', ma d'altra parte anche Edgar poteva rappresentare un inquietante Angelo del Bizzarro per alcune delle persone che lo conoscevano.
L'Edgar del Musical è per l'appunto un uomo che sarebbe e vorrebbe rimanere puro e lucido mentre la vita lo porta a vivere in un mondo di situazioni e personaggi inquietanti.


10 TINY STAR (PICCOLA STELLA)

Piccolo salto. La storia si aprirebbe con il brano n.02 … ma in realtà, tralasciando il brano n.01 (che peraltro non è presente nel Musical), questo, in ordine cronostorico, è il primo vero brano.
Questa è una 'canzone nella canzone', in quanto – nella finzione scenica – è la ninna-nanna che la madre di Edgar cantava sempre al piccolo… fino al giorno della morte quando Edgar era ancora piccolissimo.
Edgar ricorda la canzone, ed essa, come vedremo, ha testo polivalente, a seconda del 'destinatario'.
La ninna-nanna malcela una grande tristezza. La madre di Edgar è conscia di essere prossima a trapassare. La 'piccola stella' di cui parla è il sole, che la madre ricorda essere, appunto, né più né meno di una stella come le altre che si vedono nel cielo, solo che è vicina, e per questo sembra più grande …
La madre dice a Edgar di dormire perché << … quando ti risveglierai, il mondo sarà a posto … >>; probabilmente la tisi la faceva tossire, il piccolo Edgar 'sentiva' che la madre non stava bene e piangeva, invece di addormentarsi, affaticandola ulteriormente. Lei cerca di convincerlo (ma non convince per prima se stessa) che al risveglio tutto risulterà 'aggiustato'. La sua brutta sensazione è che la perdita dei genitori non sarà l'ultimo dei tristi accadimenti della vita di Edgar il quale, da orfano, avrà una vita che partirà già difficile; non riuscendo a rifuggire questo pensiero mette un po' di magia decisamente malinconica nella ninna-nanna << … So che le stelle non verranno a giocare con te ... Ho chiesto il perchè, ma non me l'hanno voluto dire … >>.
Infine, al figlio che qualche anno dopo invocherà, con rabbia, la stessa preghiera per un'altra persona amata dice << … Possa Dio vegliare su di te e farti (sempre) attraversare velocemente l'oscuro viaggio della notte ... Se mi sta ascoltando, ti terrà lontano dalla sofferenza … >>.
Il brano si conclude con la frase << … il sole splenderà di nuovo … >>.
La canzone è molto bella, ma nell'album è 'bloccata' dall'essere presente una sola volta e con una cadenza uniforme, cantata da Steve Balsamo/Edgar, mentre nel Musical assume sfumature diverse a seconda di ognuna delle 3 occasioni in cui viene cantata: da Edgar a sua moglie Virginia durante un attacco di tosse tisica, sempre da Edgar a Virginia ma nel corso dell'attacco di tosse definitivo e poi dallo spirito della madre di Edgar a Edgar morente.


02 WINGS OF EAGLES (ALI D'AQUILE)

In ordine cronologico, passiamo direttamente al momento (del Musical) in cui Edgar Allan Poe, già giovanotto di belle speranze e ancora non segnato dal decadimento psicofisico finale provocatogli dalla malattia della futura moglie, cerca di convincere uno dei tanti editori di pubblicazioni periodiche Americane che egli ha un certo talento nello scrivere e i suoi lavori sono destinati a far guadagnare parecchio chiunque decidesse di dargli fiducia. L'editore è reticente … scrittori in cerca di fama e fortuna bussano continuamente alla sua porta … Edgar capisce di dover convincere l'editore con parole più altisonanti delle semplici rassicurazioni, e decide così di 'descriversi'. Edgar fa sapere di avere un'immaginazione particolare, diversa… e anche un po' inquietante << … (Quando c'è un temporale) tu guardi attraverso la finestra e non vedi altro che la pioggia che cade … Se guardi nello specchio tu non vedi altro che un riflesso … Quando guardi nel fuoco vedi solo fiamme danzanti … Se sapessi, invece, cosa ci vedo Io … >>.
Da qui, l'incitamento a dargli fiducia, se ciò che ha appena detto ha incuriosito a dovere << Quindi, vieni a dare un'occhiata al mondo attraverso i miei occhi … Cerca (anche tu) un'ispirazione, usa la tua immaginazione … Ti porterò in luoghi in cui sono stato…nella Mia Mente ! >>.
Edgar ci tiene, però, ad avvertire (conquistando così apposta l'attenzione degli ascoltatori/lettori) << … (Durante l'occhiata al mondo con i miei occhi) le ombre vi inganneranno … e il silenzio vi ipnotizzerà … (Perciò pensateci bene !) >>.
Nel corso della descrizione, però, Edgar piomba nelle sue stesse atmosfere, e inizia a fare delle domande a se stesso, mascherate da domande agli altri << … Guardate il cielo … Ci sarà un Paradiso là fuori ?!? O sarà una strada che non conduce da nessuna parte ?!? CHI pensate che ci sia là fuori ?!? (Pensate che ci sia o che non ci sia un Dio là fuori ?!?) … >> … Ma Edgar, in piena esaltazione, si risponde da solo, e si risponde di Sì, CERCANDO di convincere sé stesso << … Tutte le Campane in Paradiso risuonano nelle mie orecchie … Sento una Sinfonia sorgere nell'aria per restarci per sempre … Tutti i Cori del Paradiso stanno cantando per me … >> ma sfortunatamente le << Ali D'Aquile >> e tutta una serie di altre visioni e voci che lo fanno << bere dalla coppa e riempire di meraviglia >> lo << sollevano >> per un po' per poi infine << trascinarlo giù >> verso il basso, verso un baratro. Le ultime parole di Edgar (che non sono trascritte nel libretto del CD) sono infatti: << Oh No… >>.
La canzone è potente, molto ritmata ed evocativa. Essa è un ottimo riassunto di ciò che della personalità di Edgar Allan Poe è sopravvissuto fino ad oggi. Steve ci mostra subito l'altissimo livello delle sue doti canore.


09 THE MURDERS IN THE RUE MORGUE (GLI OMICIDI IN VIA MORGUE)

Nel Musical: l'editore è interessato, ma sfortunatamente l'Horror e il Fantasy non vanno (ancora) di moda, al contrario del genere Noir. Edgar pensa di poter dire qualcosa anche in questo campo letterario, ma ovviamente in maniera personalizzata. Da qui, l'idea per un racconto in cui ci sono le convenzionali vittime ma senza alcun apparente movente e senza impronte digitali.
Grande ironia nel nome del 'luogo del delitto' e nella soluzione dell'enigma: gli omicidi sono stati commessi niente meno che da un orangutan scappato al suo padrone che, dopo aver impugnato con tipica curiosità animalesca un rasoio, ha deciso di 'terminare' le donne urlanti alla sua comparsa.
La canzone è un'abbreviata 'rilettura' sonora del racconto, nello stile dei brani dell'album "Tales".
Le connessioni tra questo brano e "STEREOTOMY" del Project, le trovate nell'Analisi Musicale.
Interessante, da un punto di vista musical-testuale, per essere con tutta probabilità la canzone in cui Eric Woolfson ha scritto le assonanze più rapide della sua carriera: lo stile, infatti, è quasi Rap, in cui Eric/La Gente e Steve/Detective Auguste Dupin si alternano a colpi di notizie sul delitto.


XX WHAT FOOLS PEOPLE ARE (CHE STOLTA CHE È LA GENTE !)

In Musical Only. Edgar ottiene grande successo con "Gli Omicidi In Via Morgue" e così mantiene il posto al giornale, anzi ... gli viene affidato il compito extra di scrivere una recensione su un altro scrittore esordiente … il reverendo Rufus Griswold. La recensione, che immaginiamo sincera visto che Poe sa bene quanto sia frustrante essere mal-valutati, è negativa. Compare dunque nella storia l'Antagonista: un arrabbiatissimo Griswold, desideroso di vendetta dopo la lettura della recensione del suo 'rivale'. Il senso del titolo è il seguente: Griswold sfoga la sua rabbia con il suo 'assistente' sottomesso Reynolds, facendogli rabbiosamente notare quanto possa essere facile e rapido (in questo caso ai suoi danni) 'infangare' l'opinione della gente riguardo al valore di un autore.
Per la serie "Conosci Il Tuo Nemico", Rufus (a sfogo ultimato) manda dunque Reynolds a carpire informazioni su Poe. Cantata da David Burt/Griswold, personaggio tipo Frollo di NotreDame de Paris. Il ritornello è il titolo, incorniciato da archi brevi e ossessivi, e in generale si tratta di una canzone cupa e molto teatrale. Il tono di David Burt/Griswold è decisamente cupo.


XX BLINDED BY THE LIGHT (ACCECATI DALLA LUCE)

In Musical Only. Reynolds torna 'alla base' con la dettagliata biografia di Poe, la quale viene rappresentata on stage dal protagonista e dalle comprimarie. Viene rivelata la dipendenza di Poe dall'alcool, il suo infelice passato, la morte prematura della madre, il distacco dal primo amore (non per motivi di malattia, ma per via di antipatia tra famiglie e per via dei numerosi cambi di residenza di Poe) di nome Elmira, e l'infatuazione per la propria cugina Virginia che soffre della stessa malattia della madre di Poe. Se non ricordo male, la canzone è cantata da Poe e Elmira. << Accecati Dalla Luce >> starebbe ad indicare i momenti in cui si intravede la speranza di cambiare il proprio destino … momenti che, nonostante l'abbagliante lucentezza, passano e fuggono, lasciandoci in balìa degli altri eventi. Molto eufonica e malinconica, con momenti di lirismo tipo "Don't Let The Moment Pass" dall'album Freudiana. Ricordo che il ritornello mi riportava alla mente un passaggio del "Canto di Solveigh" dal Peer Gynt di Edvard Grieg.
<< Blinded By The Light >> è un'espressione MOLTO usata da Eric Woolfson. Essa è presente in "Don't Hold Back" da Eve del 1979 << … Non lasciare che le tue fantasie vengano accecate dalla luce … >>; in "Children Of The Moon", Eye In The Sky, 1982 << … I bambini della luna sono Accecati dalla luce nei loro occhi … >> (<< Blinded >> qui è una delle parole 'in mezzo' che sono inspiegabilmente con la prima lettera in maiuscolo lungo tutto il libretto dell'album); in "The Ring" dall'album Freudiana del 1990 << … L'anello è pazzia … l'anello è fuoco, e ti guida quando sei accecato dalla luce … >>. In "Parca Guell", Gaudì Das Musical, 1993, infine, c'è un curioso << Blinded by the Night >>, che in seguito fa comunque rima con << light >>, e riferito a dei << mortal eyes >>.


10 TINY STAR

Primo ascolto di questo brano nel Musical. Poe è con Virginia mentre lei ha una crisi respiratoria. Edgar riporta alla mente la materna ninna-nanna e la 'offre' alla povera virginia. Mi sembra di ricordare che, ogni tanto, Virginia 'a fatica' tenti flebilmente un controcanto, come se la ninna-nanna 'appartenesse' già da tempo alla coppia. Fine del brano. Arriva il dottore di fiducia, che fa portare Virginia a letto. Dopo aver rassicurato Edgar sulla stabilità delle condizioni di Virginia, il dottore si incupisce e chiede a Edgar se stia mantenendo una precedente promessa di stare lontano dall'alcool (e sostanze varie). Edgar tra balbettii e sorrisi lo rassicura, così il dottore lascia la casa.


06 - 07 - 08 THE PIT AND THE PENDOLUM (IL POZZO E IL PENDOLO)
Nel Musical: Edgar è da solo, vicino al suo scrittoio; il pensiero di Virginia lo strazia. Poe, in barba a quanto detto prima al dottore, si fa di oppio. In preda alle visioni (rappresentate in scena dalle 'attenzioni' di 3 belle signorine …) scrive una delle sue storie più terrificanti: "Il Pozzo E Il Pendolo", doppio strumento di tortura durante l'inquisizione. Il brano è diviso in 3 parti, di cui quella in mezzo strumentale (quella delle signorine). La storia è narrata da un 'fruitore' di questo strumento di tortura, dalle sue sensazioni e dalle sue idee per cercare di salvarsi la vita. La macabra invenzione consiste in un tavolo, circondato da un pozzo profondissimo, sul quale è legato il protagonista e sopra il quale oscilla un affilato pendolo a mezzaluna che scende gradualmente.
Il punto è lo 'stare tra due fuochi' … o si viene affettati o si precipita … forse metafora della 'scelta' di Edgar: soffrire indicibilmente o sballarsi … La canzone contiene alcuni riferimenti dotti per mostrare la cultura di Poe << … È come una Spada Di Damocle … io incatenato come Prometeo … con Mura come quelle di Jericho … >> e Woolfson ne approfitta anche per citare un altro abisso indimenticabile dell'universo Poesco << … Inghiottito da una specie di Maelstrom … >>.
Il testo è pieno di psico-descrizioni << … Solo, nell'oscurità … Senza aiuti … Legato ... e non colpevole … E più divento debole, più le punte acuminate diventano dure … Assisto al disastro, desiderando di essere già morto … >>.
Dal punto di vista vocale, Balsamo ammalia con i suoi acuti singhiozzati. La canzone gli si cuce addosso …
Diverse variazioni sullo stesso 'tema vocale' per un passaggio in cui si punta il dito sul fatto che il pendolo evolve in atrocità << … (Il suo movimento è) ora un po' più veloce, ora un po' più ampio, ora un po' più lento, ora un po' più 'selvaggio', ora un po' più basso … >>. Edgar conclude avvertendo ripetutamente: << … (se non arriva qualcuno ad aiutarmi) Io rotolerò giù … >>.
Il brano è molto 'duro' e giustamente sia nell'Album sia nel Musical segue un episodio più leggero. Nell'album si tratta della già citata "Murders In The Rue Morgue".


XX (A DREAM WITHIN A DREAM) / (THE RAVEN)

Nel Musical: l'altalenante stato psicologico di Edgar gli fa perdere il lavoro, in favore proprio di Griswold. Pur già soddisfatto da una vendetta realizzatasi senza alcun sforzo, Griswold pregusta una vendetta più profonda, e in attesa di essa pensa bene di mantenere una facciata di buon rapporto con Poe. Durante una serata di Lettura di proprie poesie, Griswold comunica al pubblico di star per leggere la poesia più famosa di Poe: "The Raven" (Il Corvo). Specifica però che, dato lo 'scarso valore', lo reciterà in maniera blanda. In principio, al momento della poesia in cui il corvo bussa alla porta del protagonista, l'assistente Reynolds ha la comica idea di bussare sul pavimento con il piede. La cosa diverte molto il (finto) pubblico [e anche quello vero ;-)], mentre fa andare su tutte le furie Griswold, che afferma di non avere bisogno di certi mezzucci. Ma la genialata Woolfsoniana arriva poco dopo ... Infatti più Griswold va avanti nella lettura più LUI STESSO si appassiona in maniera crescente alla narrazione, accompagnato da note prese dalla strumentale "A Dream Within A Dream" (Un Sogno Dentro Un Sogno) e da "The Raven" dell'album Tales.
Griswold si esalta sempre più in crescendo fino a culminare in un fragoroso applauso del pubblico.


XX IT DOESN'T TAKE A GENIUS (NON CI VUOLE UN GENIO …)

In Musical Only. Griswold è visibilmente scosso e affaticato, ma recupera in fretta il suo sgradevole modo d'essere intonando una canzoncina in stile "Sects Therapy" da Freudiana in cui sminuisce quanto poco prima può essere platealmente trasparso del talento di Poe. David Burt/Griswold duetta con James Gillan/Reynolds.


11 GOODBYE TO ALL THAT (ADDIO A TUTTO QUELLO)

Edgar, intanto, nonostante sappia bene che l'amata cugina Virginia non può dargli figli per via del precario stato di salute, decide di sposarla ugualmente. "Goodbye To All That" è la canzone che intonano gli 'amici' di lui e le 'amiche' di lei, celebrando l'Addio al Celibato/Nubilato. Il testo è involontariamente (nella finzione !) molto macabro, in quanto punta il dito sul 'Per Tutta La Vita' insito nella promessa di matrimonio, nonostante sia risaputa l'incertezza se Virginia riuscirà ad invecchiare accanto ad Edgar o meno. Un ulteriore accento macabro lo si ha nel dire "Addio" a tutto quello che comporta l'essere Celibi/Nubili in favore di ciò che significa vivere assieme ad una persona che non si conoscerà mai abbastanza … Il gruppo di maschi e femmine insieme quindi intona con 'simpaticissima' sottolineatura << … Tu ! Sì ! Sei Tu che corri via con una persona estranea … Pericolo ! Pericolo ! … >>. Nello stesso segmento il Coro ci ricorda anche lo 'status sociale' degli sposini << … Tu (Edgar) sposi la figlia di un contadino … e Tu (Virginia) sposi un Sergente Maggiore … >> (Nota: Poe ha fatto carriera militare). Il testo contiene varie altre 'frivolezze'.
A mio modestissimo parere la volontà di Woolfson di inserire questo episodio anche nell'album, considerando lo stile fuori-luogo e le numerose assenze di canzoni senz'altro più meritevoli, è determinata da quanto la canzone possa essere un pretesto per farci 'odiare' la 'gente sciocca e cattiva' dell'epoca, che ha contribuito a determinare la brutta fine di Poe. Questa bizzarra idea viene constatando che le tre canzoni non cantate da Steve/Edgar nell'album sono posizionate come seconda cantata, a metà album, e come penultima. In questa maniera, l'album risulta essere un ping-pong tra Edgar Allan Poe e la gente del suo tempo. Aggiungo che, delle altre 2 sovracitate, solo la prima "Train To Freedom" è tanto 'fastidiosa' quanto "Goodbye To All That".
"The Bells", d'altronde, non è concettualmente cantata dalla 'gente sciocca e cattiva', ma bensì da gente 'filtrata', protagonista della poesia omonima di Edgar Allan Poe. "Train To Freedom" invece, come vedremo, è cantata nientemeno che da uno degli assassini materiali di Poe, e quindi non può (e non deve) fare altro che farci 'detestare' il temporaneo protagonista.
Se la memoria non mi inganna, nel Musical, durante "Goodbye To All That" Edgar e Virginia approntano un ballo assieme agli altri che avevano iniziato a ballare già da un po', ballo interrotto da un'ennesima crisi respiratoria di Virginia. Nel trambusto provocato dall'accadimento, Reynolds fa la sua comparsa recando con sé un regalo di matrimonio per Edgar da parte di Rufus Griswold: una bottiglia di liquore ! Edgar sbianca, e cerca di declinare l'offerta; Reynolds fa finta di cadere dalle nuvole, e dal suo viso e dai suoi balbettii si capisce che l'idea del suo 'capo' non è proprio del tutto condivisa da lui stesso, anche se Reynolds teme la reazione di Griswold in caso di fallimento del piano … Reynolds punta sul fatto che si tratta di 'un'occasione speciale', e approfittando dello spaesamento di Edgar riesce ad appioppargli la bottiglia e andarsene. Seguono il solito dottore e la solita ramanzina ad Edgar di condurre, assieme alla neo-sposa, una vita tranquilla …


05 THE BELLS (LE CAMPANE)

Qui il Musical e l'Album differiscono. Nell'Album infatti il brano "The Bells" è presentato in un'unica tranche di 5 minuti e mezzo. Diversamente, nel Musical, il brano appare in 2 tronconi. Il primo si presenta subito dopo il matrimonio, quando Edgar viene a sapere che un suo racconto macabro "Le Esequie Premature" ha diffuso, senza che lui lo volesse, troppo terrore nella gente, che ha iniziato a chiedere ai fabbricanti di bare di includere Campanellini all'interno delle stesse per permettere a un eventuale 'ospite ridestato' di segnalare il proprio risveglio ai passanti.
Gli giunge inoltre la notizia di una (altra) ragazza tisica che ha lasciato questo mondo.
Edgar, depresso, beve. La canzone "The Bells", come segnalato anche nell'Analisi Musicale, è importantissima in quanto è il primo e unico caso in cui Eric musica, con un risultato ottimale, una poesia di Poe in versione originale integrale, poesia che tra l'altro 'studia' il suono delle parole più che il loro significato logico; quindi Eric realizza un'opera doppiamente importante e meritevole.
"The Bells" è divisa in momenti in cui vengono elogiati i ricordi legati al suono di campane in festa e momenti in cui vengono ricordate le sciagure segnalate da campane in allarme. Lo stile sonoro delle campane matrimoniali si tramuta in uno stile sonoro per niente festante. FINE ATTO UNO.


XX THE DEVIL I KNOW (IL DIAVOLO CHE CONOSCO)

In Musical Only. ATTO DUE. Sono trascorsi 10 anni di matrimonio, dolci … ma senza figli.
La scena si apre con Virginia e le sue amiche, le quali hanno TUTTE fra le braccia un pargoletto. "Il Diavolo Che Conosco", sempre se la memoria non mi inganna, è il delicatissimo (!) modo in cui le mamme descrivono ognuna il proprio figlio 'pestifero' … peso e 'dannazione' che Virginia vorrebbe tanto avere … La canzone è cantata dal Coro Femminile e da Juliette Caton/Virginia, ed è molto musical, in stile "My Fair Lady".


10 TINY STAR

Virginia ha l'attacco respiratorio definitivo. Edgar prova ancora una volta la ninna-nanna, ma stavolta, quando il medico la porta in camera, si 'avverte' che egli non tornerà con buone notizie.


05 THE BELLS

In una versione credo acappella o quasi dei momenti più duri di "The Bells", il coro avverte che Virginia è spirata.


04 SOMEWHERE IN THE AUDIENCE (DA QUALCHE PARTE IN MEZZO AL PUBBLICO)

Qui devo spendere qualche parola d'introduzione. Infatti, sebbene il musical/album sia pieno di episodi musical-testuali di grandissimo valore, questo è il brano che io amo ascoltare più spesso.
Il brano ha il sapore delle lacrime. Edgar ha perso la sua amata Virginia, e Eric Woolfson dedica ad entrambi questa canzone, cantata dal solo Edgar e da nessun altro. La dialettica di Edgar non aiuta << … Non ci possono essere parole che riescano ad alleviare il dolore … È come se il sole avesse lasciato il cielo e avesse portato i miei sogni con sé … >> … la perdita è anche qualcosa di tangibile << … Non potrò MAI PIÙ vedere il suo viso sorridente o stingerla in queste mie vuote braccia … >> … Edgar sapeva che sarebbe successo, e in fondo hanno avuto ben 10 anni di vita assieme, ma ovviamente non è abbastanza << … Abbiamo avuto il nostro 'giorno nel sole' … e adesso restano solo nuvole … >> … Edgar cercherà di pensare al lavoro, ai viaggi per le conferenze sulla letteratura e le serate di lettura, ma sa che non riuscirà a non pensarla, e questo ogni volta lo danneggerà sempre più << … Se il mondo è tutto un palco, le nostre vite sono tutte recite … e un giorno balbetteremo (troppo) sulle nostre battute e inciamperemo lungo il nostro percorso … È uno spettacolo che deve andare avanti … finché da qualche parte in mezzo al pubblico verrà l'ordine di calare giù il sipario … >>. Qui arriva la rabbia e lo sconcerto: quel qualcuno in mezzo al pubblico che comunica il futuro della vita è Dio. Dio è uno spettatore dello 'spettacolo umano' che non interviene a cambiane il corso … però comunica se lo show, per qualche 'attore', continuerà ad andare in scena per un altro giorno o no. Edgar, come sua madre prima di lui, non può credere che, se Dio c'è, egli possa essere così sordo alla sofferenza umana << … Se Dio è nel Suo paradiso deve potermi (e volermi) sentire quando prego … Ho pregato e perorato affinché non portasse via la luce di lei da me … affinché non lasciasse che andasse a finire così … ma da qualche parte in mezzo al pubblico egli ha voltato le spalle e ha guardato da un'altra parte … Un vento freddo ha soffiato e si è portato via il mio amore … >>.
"Somewhere In The Audience" è un brano intensissimo, un capolavoro coinvolgente. Il duo compositivo Eric/Alan aveva già usato l'espressione "(the) show (that) must go on" come sottotitolo del bel brano "Day After Day" nell'album I Robot del 1977.


XX TRUST ME (FIDATI DI ME)

In Musical Only. Griswold approfitta del momento di confusione totale di Poe e lo convince di far parte degli amici che vogliono aiutarlo nei momenti di difficoltà … i quali sembrano apprestarsi ad aumentare. Griswold fa sì che Poe lo nomini proprio "Esecutore Letterario". Questa mossa fondamentale, permetterà a Griswold – a morte di Poe avvenuta – di parlar male delle opere di Poe con ancora più autorità. Nota: questo fatto è accaduto realmente ! Il brano, neanche a dirlo, è cantato da Griswold a Poe durante una riunione di scrittori.


XX LET THE SUN SHINE ON ME (LASCIA CHE IL SOLE SPLENDA SU DI ME)

In Musical Only. Accade però una cosa che Griswold non avrebbe mai potuto immaginare. Improvvisamente fa capolino una signorina molto ben vestita, che sta raccogliendo firme per allontanare i drogati dalle strade cittadine (!) e va verso Edgar (!!), il quale ha occhiaie vistose. La reazione imbarazzata della ragazza è quella di chiedere scusa e di correre via, ma Edgar riconosce in lei un volto conosciuto … Edgar la chiama: << Elmira ! >> La ragazza ha un fremito, si blocca per un attimo ma poi risponde che non è quello il suo nome e che egli deve averla scambiata per qualcun'altra … però non abbandona la sala e … dopo vari tentennamenti ammette di chiamarsi così, pur aggiungendo di non credere di conoscere colui che sa il suo nome. Edgar le spiega chi lui sia ed Elmira trasecola … e infine lei lo riconosce, scioccata da quanto Edgar si sia malridotto. Ora l'intento di Elmira è comunque quello di andarsene, ma Edgar la trattiene. Le chiede di rimettersi assieme a lui, pur dopo tanti anni di lontananza; le dice che, se lei lo aiuterà, lui riuscirà certamente a tornare in gran forma. Le dice che non aveva mai smesso di amarla … e lei infine cade fra le braccia di lui. La canzone è un duetto tra Steve/Edgar e Anna Jane Casey/Elmira.
Forse il titolo non è a caso, e rimanda alla frase conclusiva di "Tiny Star". Edgar recupera fiducia.


03 TRAIN TO FREEDOM (TRENO PER LA LIBERTÀ)

Nel musical: Griswold è furibondo. Edgar sembrava vicinissimo alla tomba, mentre ora è vicino al secondo matrimonio, laddove Elmira non è ammalata, e quindi si prospetta un ottimo futuro per i due. Serve dunque un piano, altrimenti Poe potrebbe anche morire dopo di lui … e allora addio sogni di gloria ! Ma ovviamente non si può agire in modo diretto (è pur sempre un Reverendo !); bisogna 'indirizzare' Poe verso la morte.
L'occasione sembra arrivare presto e insperata, in quanto la città è in fermento per via delle imminenti elezioni, e un candidato include la costruzione di una ferrovia nel suo programma solamente per avere l'appoggio della Società Ferroviaria locale. Poe è presente ad un suo dibattito che si svolge in una taverna; Edgar si interessa vividamente di politica e non è uno stupido, quindi è dichiaratamente contro quel candidato. È presente anche Reynolds il quale, se ricordo bene, aiuta a spingere la discussione verso toni accesi. Nell'album la canzone è cantata dal candidato, mentre penso che nel musical essa fosse uno 'scontro' tra il coro e Poe, con il barista in un ruolo di spessore … Come ho già avuto modo di dire precedentemente, il brano è fastidioso, e anche il testo non brilla, ma credo proprio che sia fatto apposta. Segnalo la presenza nel testo di una strofa che ha per protagonista un << engineer >> (Nota: il 'vecchio' socio musicale di Eric Woolfson, Alan Parsons era / è un noto Sound Engineer) e di un'altra strofa pazza che recita così << … Sarebbe una cosa veramente buona per gli affari se l'intera città fosse morta … >>.
Nel musical: si scatena una rissa … tutti contro Poe (Attenzione: Reynolds è ora in disparte …) … e, neanche a dirlo, Poe ha la peggio e muore. Confermo quanto già scritto nell'Analisi Musicale sul fatto che i pugni inflitti in scena a Steve Balsamo erano tremendamente realistici. La gente abbandona il posto, Reynolds si assicura che Poe sia morto (lo smuove col piede) e infine anche lui lascia la scena.


10 TINY STAR

Nel musical: il corpo esanime di Poe è 'in prima', come si dice in gergo teatrale. Fa la sua comparsa la madre Elizabeth alias Karen Davis, in forma di spirito, che canta al figlio "Tiny Star".
Elizabeth Poe fa alzare lo spirito di Edgar [il corpo di Balsamo] e lo conduce via.


XX WHAT FOOLS PEOPLE ARE

In Musical Only. Griswold è pieno di gioia. Scrive dunque il 'selvaggio' necrologio per mettere quella che lui pensa sia la parola FINE al confronto letterario con Edgar Allan Poe. È convinto che questo e poco altro basterà a infangare la memoria storica su Poe. In preda a un vera e propria esaltazione malefica, canta a squarciagola a Reynolds e a se stesso quanto stolta sia la gente.
Qui mi sembra proprio di ricordare che all'ultima ripetizione del titolo / ritornello, l'ultima espressione sul volto di David Burt / Griswold sia di terrore, come se tutto d'un colpo Griswold avesse la rivelazione del futuro. Tutti sappiamo come è finita la storia [anche perché stiamo seguendo un musical intitolato "Poe" ;-)] e che è Griswold colui che è finito nel dimenticatoio, ma evidentemente Woolfson piuttosto che optare per una sterile scena di Griswold vecchio che ammette il suo fallimento o, peggio ancora, optare per Griswold che, nella sua ultima apparizione, esce con aurea da vincitore e basta, ha preferito questa semplice, immediata e condivisibile trovata.
Caro Griswold, per tua sfortuna la gente non è poi così stolta …


04 SOMEWHERE IN THE AUDIENCE

Nel Musical: Edgar è nella tomba, senza apparente cenno di risvegliarsi come i morti delle sue storie. La scolorita figura di Elmira si unisce allo spirito di Virginia in un doveroso saluto finale a Edgar. Le due non interagiscono fra loro, eppure cantano in simbiosi. Sono state la luce negli occhi di Poe. Trovo ovviamente giusta almeno una reprise di uno dei brani più belli dell'opera.


12 IMMORTAL (IMMORTALE)

Nel musical suonano le campane funebri … nell'album -sul finire della traccia precedente, con in sottofondo il rumore di onde che si infrangono- risuona la voce di Orson Welles, la stessa di "Tales", che recita una delle frasi più simboliche di Poe tratta dalla poesia "A Dream Within A Dream" << … Tutto quello che vediamo o sembriamo è solo un sogno … dentro un sogno … >>.
Il final chapter dell'opera è strabiliante. Dal vivo, Steve Balsamo ricompare alle spalle del pubblico con un corvo vero, e anche lui stesso è ricoperto da piume nere e folte, che gli si sono attaccate al vestito. Forse questa è la forma che si è scelto lui stesso … forse è ciò che della sua vita terrena è rimasto appiccicato alla sua memoria … Edgar Allan Poe torna trionfalmente in scena, a celebrare l'immortalità … del suo genio e della sua sensibilità … Il ricordo di lui non svanirà.
<< … Ero alla deriva sopra un oceano di sogni … Ero sbalordito … E ora che salpo verso dove ha fine il mondo ... dove i quattro venti mi sospingono ... non sono impaurito … Salice e luna piangenti, se il mondo chiede di me dite al mondo di ricordarsi di me, e io sarò liberato … Tutto quello che vediamo, tutto quello che sembriamo è solo l'ombra di un'ombra di un sogno dentro un sogno … ma se un albero può essere Sempreverde, allora forse una parte di noi può essere Eterna … senza più vivere una vita aggrovigliata ... senza sentirsi più solo una goccia d'acqua nell'oceano o un granello di sabbia sulla spiaggia … Le parole vivranno per sempre … >>.
Edgar lascia dietro di sé i tormenti dei giorni come essere umano << … Sono libero come un uccello alato … Adesso tutti i processi e le tribolazioni del mondo non significano niente … Sono libero dalle menti 'gelose', e le amare parole di sdegno altrui non possono farmi del male qui dove sono ora … >> e percepisce la magia che la madre auspicava per lui che finalmente si compie, quando oramai aveva smesso di sperarci << … È la mia immaginazione o le stelle stanno venendo a giocare con me al di là del sole !? >>. Le sue stelle siamo noi << … Io sento un coro di un milione di voci che invocano il mio nome … >> e anche se non riesce a distinguere chiaramente più nulla vede una strada per tramandare il suo modo di percepire le cose che lo ha reso così amato << … Accendete una candela e osservatela ardere … >> e ovviamente conosce l'unico modo che abbiamo per farlo vivere in eterno << … Se Voi Mi Ricordate … Io Sono IMMORTALE ! >>. Nota: dal vivo Steve fa uno o più salti di ottava verso l'alto sull'acuto finale.
Standing Ovation.
La canzone è estremamente POEtica. Essa, come tutto questo More Tales è frutto di un lungo lavoro di composizione iniziato dopo Tales … anzi, già DURANTE … infatti, rileggendo il testo dell'ultimo brano di Tales "To One In Paradise", unico brano di Tales con lyrics slegate dal testo originale di Poe di riferimento, traspare già il senso della futura "Immortal" ! << … Le fredde sabbie del tempo nasconderanno ciò che resta di me ?! … Ho passato tempi in cui a nessuno importava … tempi in cui una parola gentile significava per me di più di tutto l'amore del Paradiso … Le parole che erano mie resisteranno come memoria ?! >>
La risposta all'ultima domanda è SÌ !


02 WINGS OF EAGLES [BIS]

Nel musical: ripetizione del refrain in cui Steve Balsamo e la band ci mettono ancora più forza.
Ulteriore, meritatissima, Standing Ovation.



NOTE TESTUALI AGGIUNTIVE

I Venti citati in "Immortal" (e in "Somewhere In The Audience") avevano già fatto la loro comparsa in "The Cask Of Amontillado" (Il Barilozzo Di Amontillado) da Tales << … Quando ci sarà stato l'ultimo respiro dei quattro venti che soffiano, avrò la mia vendetta … >> e sempre di venti al 'momento della verità' si parla in "To One In Paradise" << … Venti che soffiano freddi come il ghiaccio vengono dal Paradiso … >> e in "(The System Of) Doctor Tarr And Professor Fether" sempre da Tales << … Vola dovunque i venti soffiano… >>, in "Old And Wise" (Vecchio e Saggio) dall'album Eye In The Sky << … Venti Autunnali soffieranno attraverso di me … >>, in "Light Of The World" (Luce Del Mondo) da Stereotomy << … Sono sospinto da così tanti Venti … >> in "La Sagrada Familia" e "Closer To Heaven" (Più Vicino Al Paradiso) da Gaudì e in "Far Away From Home" (Molto Lontano Da Casa) << … Siamo come una foglia che il vento ha soffiato (via)… >> e "Let Yourself Go" (Làsciati Andare) entrambe da Freudiana << … (L'Ipnotizzatore) può spedirti dove soffiano i Venti … >>.

Anche la << Shore >> (Spiaggia) citata in "Immortal" è un termine che ricorre spesso nei testi Woolfsoniani, a partire proprio da "To One In Paradise".

Il << Tumbaling down >> (Rotolare [giù]) di "The Pit And The Pendolum" era già comparso in "Green Light Means Danger" (La Luce Verde Significa Pericolo) da Gambler riferito alla caduta dei … dadi da gioco !

Il << Bere dalla coppa >> in "Wings Of Eagles" era già apparso in "I Don't Wanna Go Home" (Io Non Voglio Andare A Casa) dall'album The Turn Of A Friendly Card.

I termini << Scornful >> (di sdegno) e << Odd >> avevano entrambi già fatto almeno una comparsata in precedenti testi del Project, << Scornful >> in "Nothing Left To Lose" (Niente Di Rimasto Da Perdere) da Turn Of A Friendly Card << … Pensieri sdegnosi volano sul tuo cammino… >> e << Odd >> o meglio << Odds >> in "Dancing On A High Wire" (Danzando Su Un Cavo Circense) da Ammonia Avenue << … Gli strambi ti daranno zero … >>.

<< Eagle >> (Aquila) aveva già svolto il ruolo simbolico dell'ascesa in "The Eagle Will Rise Again" (L'Aquila Si Leverà Di Nuovo) in Pyramid, ed è un termine apparso in altri brani Woolfsoniani quali "Pyramania" dallo stesso Pyramid e "Let Yourself Go" in Freudiana, mentre la frase << Eyes Like a Vulture >> (Occhi come d'Avvoltoio) di "The Pit And The Pendolum" oltre a citare gli album Eye In The Sky e Vulture Culture ricorda il diabolico << Vulture's Eye >> del brano "The Tell-Tale Heart" di Tales.

Le strane << Voci >> che si sentono fin da vivi di cui parla Edgar in "Wings Of Eagles" sono un'altra ricorrenza di Eric, per la quale cito almeno uno degli episodi meno familiari alla memoria immediata dei fan dei testi del Project e cioè "Since The Last Goodbye" (Dall'Ultimo Addio) da Ammonia Avenue << … Ti ricordi le voci distanti che chiamavano ? … I sussurri nell'oscurità ? Io li sento ancora … >>.

Un'invocazione pressoché identica a quella di Edgar di guardare attraverso i suoi occhi era già apparsa nel brano "Shadow Of A Lonely Man" (Ombra Di Un Uomo Solo) da Pyramid, ma in quel caso al protagonista – quasi certamente una mummia faraonica – il post-mortem è girato decisamente storto.

Eric nei suoi testi, POEschi e non, ha spesso espresso dubbi sull'esistenza di Dio e della Vita Ultraterrena … e in una intervista su "POE" ha definitivamente dichiarato di non credere a quest'ultima (!) … Anche qui, cito alcuni casi meno 'immediati' di altri (quali "Light Of The World"): "The Same Old Sun" (Il Solito Vecchio Sole) da Vulture Culture << … Adesso credo non ci sia nessuno a vegliare su di me… >> e "There But For The Grace Of God" (Lì, Ma Solo Per Grazia Di Dio) da Freudiana << (Viste certe cose forse …) … non c'è alcun Paradiso… >>.

Infine merita menzione speciale il termine << Sinfonia >> potentemente usato in Wings Of Eagles, in quanto era apparso in 2 passaggi chiave di Freudiana ... precisamente in "I Am A Mirror" (Io Sono Uno Specchio) << … La musica della vita è una Sinfonia che suoniamo in tonalità minore (NdT: quella dei pezzi musicali tristi) … >> e in "Don't Let The Moment Pass" (Non Lasciare Che Passi IL Momento) << … Una Sinfonia nella notte … fatta di stelle che danzano alla luce e musica lontanissima … >>, e anche in un brano del musical Gambler "When The World Was Young" (Quando Il Mondo Era Giovane) << … La nostra vita è una Sinfonia che attende (ancora) di essere suonata … >>.

Come poi Giorgio ha scritto, nel corso della mia ricerca testuale a tappeto ho trovato nei testi di Eric Woolfson un sacco di rimandi a quel << Mirror >> (Specchio) che campeggia anche in "Wings Of Eagles" … a partire dalla presenza di uno specchio schiena a schiena col soggetto della foto abbinata al testo di "To One In Paradise" nel libretto di Tales … ma questa è un'altra storia ... forse ...



Alessandro Cospite 


© ALESSANDRO COSPITE 2006

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